San Pietro al Monte: abbazia sfigata.

©Likeitalians- Francesca Gigli

Se c’è una cosa che ho imparato dopo questa pandemia canaglia, è stato proprio scoprire il territorio vicino a casa e assaporarlo senza fretta.

Anche voi siete alla ricerca di gite fuori porta a pochi chilometri da Milano? Se è così, mi auguro che questo luogo ricco di storia, silenzio e immerso nella natura, possa soddisfare appieno le vostre aspettative.


Raggiungere l’Abbazia

Prendendo la Milano-Lecco e fermandosi a Civate, si raggiunge in mezz’ora di cammino per i più allenati e in un’oretta e mezza per chi vuole fare con calma e godersi il paesaggio, la meravigliosa Abbazia di San Pietro al Monte.

Il complesso abbaziale è raggiungibile solamente a piedi su un sentiero ciottolato di montagna che per l’ultimo quarto d’ora sale a gradoni. Sono 400 m. di dislivello e 2,5 km di lunghezza, consiglio scarpe sportive o da montagna

Noi abbiamo deciso di salire verso le 19.30, farci un aperitivo di salumi e formaggi portato da casa e goderci pacificamente il tramonto e la basilica senza troppi turisti.

Tutto bellissimo e programmato alla grande, se non fosse che il sole tramonti dietro le montagne alle spalle della basilica e quindi addio colori romantici, però è stato magico e divertente in ogni caso.

©Likeitalians- Francesca Gigli

Differenza tra basilica e abbazia

La basilica è, letteralmente, la casa del re e cioè del Signore. La sua etimologia viene dal greco basileus, che significa re, e da oikos, casa. Questo tipo di edificio serviva originariamente per le transazioni commerciali e allo stesso tempo era una sorta di tribunale. Le sue origini risalgono all’epoca della repubblica di Roma (tra il 509 e il 27 a.C.).

Con il passare del tempo si sono verificati vari cambiamenti strutturali poi diventati canonici. Sarà quella della basilica, la pianta che adotteranno gli edifici religiosi dell’epoca paleocristiana.

Ogni chiesa può essere considerata una basilica, ma quest’ultima deve possedere i mezzi necessari a mantenere il decoro richiesto dal titolo.

Le abbazie erano le case-villaggio dei monaci. Dette anche monasteri, sorgevano di solito in zone isolate, in cima ai monti o fra i boschi, sempre però vicino a fiumi o sorgenti, perché l’acqua era essenziale per l’abbazia, dove vivevano moltissime persone. “Monaco” è una parola che deriva dal greco “monos” e significa “solo”. I monaci, erano quindi colore che avevano abbandonato il mondo e la loro famiglia, per pregare e fare penitenza, piangere i propri peccati e quelli altrui.


Tra storia, arte e leggende

Raggiunta la cima si scopre la meravigliosa San Pietro al Monte: un edificio semicircolare, romanico.

Secondo una leggenda, le origini della basilica risalgono all’ultimo re Longobardo Desiderio, il quale fece costruire un cenobio nel 772 per ringraziare Dio della guarigione miracolosa del figlio Adelchi dovuta alle acque di una fonte che scorre tutt’oggi li vicino.

Più tardi la chiesa verrà quasi dimenticata, fino al 941, anno in cui il culto viene rilanciato e il monastero di Civate risulta dedicato a San Pietro, mentre nel 1018, i monaci fanno un po’ di confusione e assegnano alla basilica il titolo di San Calocero. Si ipotizza, però che risalga proprio a questi anni la costruzione del nucleo centrale dell’attuale San Pietro al Monte.

Altro momento cruciale è stato il 1097, quando l’arcivescovo di Milano Arnolfo III, dopo avervi trascorso gli ultimi anni di vita, venne sepolto a Civate. Secondo alcuni studiosi, questa prestigiosa sepoltura potrebbe fornire interessanti elementi da relazionare alle campagne decorative di San Pietro alla fine dell’XI secolo.

Probabilmente l’imponente ciclo di affreschi e stucchi che ancora oggi decora l’abside orientale, ornava anche l’area presbiterale e le pareti della navata.
Nel 1162 la basilica si troverà, suo malgrado, al centro delle complesse vicende politico militari che attanagliano l’Italia settentrionale a causa della discesa del Barbarossa e tra il XIII e XIV sec. il cenobio si avvia verso una fase di profondo declino.  Nel 1555 avverrà però, un nuovo tentativo di ripresa con il trasferimento di alcuni monaci Olivetani; questi però furono scacciati nel 1798, in seguito alla soppressione avvenuta da parte della Repubblica Cisalpina, che comportò l’abbandono della struttura.

Abbazia sfigata.

Al di là della storia e dell’arte, consiglio di visitare San Pietro al Monte soprattutto per la vista mozzafiato. Una gita emozionante sia per amanti della montagna e della passeggiate, sia per chi di montagna proprio non vuole sentire parlare nemmeno da lontano; perché di fatto non è una vera scarpinata in montagna, ma ne da l’impressione. La passeggiata è un mix di tutto ciò che io trovo esista di più bello al mondo. Natura e Arte.

©Likeitalians- Francesca Gigli

Informazioni pratiche

ORARI:

Nel rispetto delle misure di sicurezza anticovid, sarà possibile accedere all’interno della chiesa solo con la guida, con prenotazione obbligatoria almeno 7 giorni prima e a piccoli gruppi di massimo 12 persone. Le visite guidate avranno una durata di circa 30 minuti.

Domenica e giorni festivi (da Marzo ad Ottobre) :

Dalle h. 10 alle 12 ( ultima visita ore 11.30 )- dalle 13.30 alle 16.00 ( ultima visita ore 15.30).

Nel periodo invernale chiusura alle 15, ultima visita alle 14.30.

Sabato (da Marzo ad Ottobre):

visite dalle 10 alle 12 ( ultima visita ore 11.30 )- dalle 13 alle 15.00 ( ultima visita ore 14.30 ).

PREZZI:

Gratis

PRENOTAZIONI:

il complesso di Civate apre solo su prenotazione (io non mi ero informata, e infatti ho potuto visitare la basilica solo dall’esterno). Trovate tutte le informazioni cliccando qui.

PARCHEGGI:   

 Via Cerscera, via Abate Longoni, via Broggi , piazza Antichi Padri

COME RAGGIUNGERE IL SITO

In auto:
da Como a Civate: SS 342 fino a Tavernerio, SS 639 da Tavernerio a Suello, SS 36 da Suello a Civate.
da Milano a Civate: SS36 e superstrada Milano Lecco con uscita segnalata per Civate.
da Colico a Civate: SS36 con uscita segnalata dopo il tunnel dell’attraversamento.
In treno:
La stazione principale per le provenienze Milano, Como, Colico è quella di Lecco. Dalla stazione di Lecco partono i bus che arrivano a Civate ( autolinee C40 Lecco-Erba-Como).

CONTATTI:

Prenotazione tramite mail a info@amicidisanpietro.it

prenotazione tramite cellulare al n. 3463066590

LIKEI-VOTO:

DIESCI! Questa è una delle mie basiliche preferite e la passeggiata per l’arrivo è alla portata di tutti e molto rigenerante.

Vi ricordo di non lasciare rifiuti nell’ambiente, ma di riportarli nel proprio zaino a valle o a casa.

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