Maurizio Bottarelli: disperdere il limite. La mostra a Bologna

Dal 13 giugno al 29 settembre 2023, il Museo CUBO Unipol di Bologna ospita la mostra “Disperdere il limite” dedicata a Maurizio Bottarelli, uno dei più significativi artisti emiliani del secondo Novecento. La retrospettiva presenta una selezione di dipinti donati dall’artista al Patrimonio artistico del Gruppo Unipol, che testimoniano le diverse fasi della sua ricerca pittorica.

Curata da Pasquale Fameli, la mostra ripercorre il cammino creativo di Bottarelli, mettendo in luce le sue affinità e le sue differenze con le correnti artistiche nazionali e internazionali del suo tempo, come l’Informale, l’Espressionismo astratto, il Naturalismo e il Romanticismo. Bottarelli, definito da Francesco Arcangeli “l’ultimo dei Naturalisti”, ha scelto il Museo CUBO Unipol come luogo di valorizzazione della sua opera, riconoscendo nei valori fondanti del Museo – memoria, protezione, condivisione e futuro – i principi che sono alla base anche del proprio lascito. La produzione di Bottarelli è caratterizzata dalla continua sperimentazione di materiali pittorici che formano paesaggi e atmosfere di forte intensità, scaturiti da una profonda riflessione sulla condizione umana. I suoi dipinti si articolano intorno a tre temi essenziali: la testa, il nudo e il paesaggio.

Maurizio Bottarelli dittico, Senza titolo, 1977

Il percorso si apre con la Testa del 1962: un primo piano di un volto pesantemente deformato dal tormento gravoso dell’esistenza, in sintonia con l’Informale europeo di Jean Dubuffet e Jean Fautrier. Ogni testa creata dall’artista rappresenta un’identità logorata dal tempo, corrosa e crea sempre un luogo, creando la geografia della sofferenza.

Ed è proprio a partire dalla testa che Bottarelli estrae uno strano paesaggio mai inteso come rappresentazione di uno scenario naturale, ma come esplorazione del soggetto umano. Il paesaggio diventa una metafora esistenziale, emanazione del conflitto tra individuo e mondo. Il tormento affiora anche nel tema del nudo, che permette a Bottarelli di affrontare la criticità della condizione esistenziale. Il Nudo del 1964 è una figura aliena e mostruosa, modellata sotto l’influsso di Francis Bacon e Graham Sutherland. Il Nudo del 1996 è una figura rattrappita che cerca di fuggire dall’angusto spazio assegnatole.

Il forte senso di caducità trapela anche dai due Senza titolo del 1986: dei muri scrostati, imperfetti, colti in un buio notturno.

La mostra prosegue analizzando la fase più matura della ricerca di Bottarelli, tra la fine degli anni settanta e l’inizio degli ottanta, in cui si assiste a un ritorno al paesaggio inteso sempre come metafora esistenziale e alla riapertura di uno spazio romantico. Appartengono a questo periodo opere come Paesaggio islandese (1991), Immagine d’inverno (1992) e Paesaggio (1995), in cui Bottarelli riafferma la drammaticità della condizione umana di fronte alle forze della natura. In queste opere si avverte uno sguardo a William Turner e al naturalismo di Gustave Courbet.

Maurizio Bottarelli, Paesaggio Islandese, 1991

La mostra si conclude con le opere più recenti dell’artista, in cui il paesaggio si fa sempre più astratto e sintetico. Sono opere, queste, che esprimono una tensione verso l’infinito e il sublime, in cui il limite tra realtà e immaginazione si dissolve.

La mostra “Disperdere il limite” è un’occasione per conoscere e apprezzare l’opera di Maurizio Bottarelli, un artista che ha saputo interpretare con sensibilità e originalità il suo tempo e la sua terra.

Informazioni utili:

CUBO – Museo d’impresa del Gruppo Unipol

Bologna, Torre Unipol (via Larga 8) | Porta Europa (Piazza Viera de Mello 3 e 5)

ORARI DI APERTURA: Lunedì, mercoledì e venerdì: 9:30 – 20:00, Martedì e giovedì: 9:30 – 23:30, Sabato e domenica chiuso

INGRESSO Libero

T. (+39) 051 5076060 – arte@cubounipol.itwww.cubounipol.it

Redazione

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