Édouard Manet: rivoluzionario inconsapevole

Vita di fallimenti, sarà quella di Manet : prima con il tentato arruolamento nella Marina Militare, poi con le continue esclusioni dal Salon di Parigi.

Comincia così il conflittuale rapporto di Manet con le istituzioni artistiche. L’artista fuori dagli schemi canonici impara a dipingere nello studio di Thomas Couture (pittore di scene storiche, allora di grande successo).

Nel 1859, presenta la sua prima opera al Salon; il bevitore d’assenziorespinto dalla giuria perché poco rispondente ai canoni accademici, tanto amati dalla borghesia dell’epoca.

Manet per primo incarnerà la formula coniata da Baudelaire “essere del proprio tempo”, come artista e uomo. Il controverso pittore, avrà alle spalle la grande tradizione lasciata da Giorgione e Tiziano, ma soprattutto la pittura spagnola; da cui deriva molto del suo gusto pittorico, ma la scioltezza e la verità  che mostra il suo pennello è totalmente propria dell’artista.

Gli unici che sembrano apprezzare Manet sembrano gli uomini e le donne appartenenti alla cerchia degli impressionisti, ma lui non aderirà mai a nessuna loro esposizione, pur diventando loro grandissimo amico.


Dovete dimenticare le idee di perfezione e di assoluto, non credere che una cosa sia bella perché è perfetta, secondo certe convenzioni fisiche e metafisiche. Una cosa è bella perché è viva, perché è umana. E gusterete allora con enorme delizia questa pittura di Manet, giunta nel momento in cui aveva la sua parola da dire, e l’ha detta con penetrante originalità. (…) Non poteva sbocciare se non a Parigi, possiede l’esile grazia delle nostre donne pallide per il gas, è proprio la figlia dell’artista ostinato che amava la vita di società e si spossava per conquistarla. (É. Zola, 1884)

Per noi oggi è molto difficile riuscire a vedere dello scandalo nell’opera di Manet, per farlo dobbiamo cercare di liberarci di tutta la nostra cultura e il nostro vissuto e approdare con la mente durante la seconda metà del 1800.


Quadro storico alla veloce:

  • Il 14 luglio 1789 i parigini assaltarono la Bastiglia, simbolo dell’assolutismo monarchico
  • 3 settembre 1791 viene approvata la prima Costituzione della storia francese
  • Il nuovo parlamento abolisce la monarchia e proclama la Repubblica
  • 9 novembre 1799 –> ribellione del generale Napoleone Bonaparte che installa il Consolato sopprimendo il direttorio.
  • Durante quindici anni d’impero napoleonico, Parigi visse un’epoca di grande crescita urbanistica: ampliamento della piazza di Carrusel, si costruirono due archi di trionfo ecc.
  • 20 novembre 1815, terminano le battaglie Napoleoniche dopo la sconfitta nella battaglia di Waterloo e il secondo Trattato di Parigi del 1815.
  • Dopo la caduta dell’impero napoleonico, la Francia vive un momento molto difficile e di grande insicurezza politica, fino a quando il colpo di stato del 1851 porta al potere Napoleone III.
  • Parigi visse un momento di cambio nella sua struttura urbanistica: ricostruzione del centro e viene il territorio metropolitano.
  • 28 gennaio 1871 la città fu conquistata dalle truppe prussiane e, verso la fine del 1800, viene proclamata la terza repubblica.

In questa Parigi vive e soprattutto dipinge Manet.
Un uomo in bilico tra due mondi: quello dell’alta borghesia (alla quale appartiene per sangue) e quello del lato più povero e vero della città, che ha osservato e amato. Esplora un nuovo linguaggio dell’arte per cui è stato deriso e rifiutato. Manet però non voleva essere un precursore, era un uomo semplice che ardeva dal desiderio di essere accettato anche dalla intellighenzia parigina.
Non si è mai ritenuto impressionista anche se molti di questi artisti lo hanno considerato un maestro.

Ti mando un forte abbraccio

Per un focus veloce sull’Olympia clicca qui

oppure puoi vedere qui i miei video:

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